Descrizione del progetto
Questo progetto per un attraversamento sullo Stretto di Gibilterra (attualmente uno dei progetti ingegneristici più ambiziosi ancora irrealizzati) rappresenta il culmine del nostro interesse verso i ponti sospesi di grande luce.
Marco Peroni ha approfondito l’argomento fin dal 1991, quando per la propria tesi di laurea in ingegneria (relatore prof. Massimo Majowiecki) analizzò con un software la proposta di Sergio Musmeci del 1969 per il ponte sullo Stretto di Messina.
Sebbene negli ultimi decenni siano stati raggiunti traguardi inediti nei ponti di grande lunghezza, di fatto non sono state introdotte grandi novità strutturali rispetto al classico sistema portante a doppia fune e impalcato più o meno rigido.
Nel caso del ponte per lo Stretto di Gibilterra, fino ad oggi gli studi realizzati hanno sempre previsto due campate da 5 chilometri ciascuna con sistemi portanti classici e talvolta riconducibili a schemi costruttivi di fine Ottocento.
Il nostro progetto propone di scavalcare lo Stretto con un’unica campata da 10 chilometri sostenuta da due torri alte 2000 metri poggiate su fondali più solidi e meno profondi. Per elaborare questa soluzione abbiamo ripreso il concetto di Musmeci per un ponte in tensostruttura, rendendo tridimensionale il sistema di funi e trasformandolo in un iperboloide chiuso attorno all’impalcato.
Grazie a questo innovativo schema strutturale e all’utilizzo di cavi in fibra di carbonio la struttura risulta molto leggera ma comunque sufficientemente rigida: l’intreccio di cavi ha infatti sia un effetto portante che stabilizzante.
La nostra ricerca ha riscosso notevole interesse in ambito specialistico e ad essa è stato dedicato spazio su numerose pubblicazioni, tra le quali la rivista di architettura italiana Domus. È stata inoltre presentata presso numerosi eventi nazionali e non (Londra, Budapest, Zurigo, Venezia) tra cui la conferenza Long Span Bridges tenutasi presso l’Università di Tor Vergata nel 2010, in occasione della quale è stato realizzato un grande modello in scala del ponte e la struttura è stata verificata con un’analisi non lineare utilizzando il software Midas Gen.
Categoria:
Studi e ricerche
Anno:
2006-2016